Paese: India – città sacre sul Gange.
Durata: 10 giorni / 8 notti.
Itinerario: Delhi, Haridwar, Rishikesh, Varanasi.
Possibile prolungamento del soggiorno a Rishikesh per seminari di meditazione e/o yoga.
Possibile estensione per trekking sull’Himalaya (da leggero a moderato, con pernottamenti in tenda).
Pernottamenti in hotel selezionati.
Possibili personalizzazioni del viaggio (tempi, località, strutture, ecc.)
Trasporti: auto con autista, aereo.
Partenze tutti i giorni per viaggi su misura. Consulta il clima per pianificare al meglio il tuo viaggio.
Un viaggio straordinario attraverso alcuni dei luoghi più sacri dell’India, per immergersi nella cultura, nelle tradizioni e nella spiritualità di questo Paese unico; l’opportunità per entrare in contatto profondo con la propria anima e per rigenerarsi nel corpo e nello spirito.
Il viaggio inizia a Delhi, facilmente raggiungibile con voli frequenti dall’Europa. Città cosmopolita e vivace, ci darà il benvenuto in India, facendoci subito familiarizzare con le contraddizioni di questo Paese: la città antica, da attraversare a bordo di un risciò, tra la gente che affolla il dedalo delle viuzze, i colorati mercati delle spezie, degli incensi, della frutta secca e la città moderna, attraversata da grandi viali e con architettura e caratteristiche occidentali, anche nell’abbigliamento della gente.
Viaggiando nell’India rurale, proseguiamo per Haridwar, una delle 4 città sacre in cui si svolge, ogni 3 anni a rotazione, il Kumbh Mela, pellegrinaggio di massa indù che richiama milioni di persone.
E’ il nostro primo incontro con il Gange, il fiume sacro degli Indù, che ci accompagnerà per il resto del viaggio e ci darà l’opportunità di partecipare, come spettatori attivi, alle preghiere e cerimonie che si celebrano sulle sue sponde.
Gli Indù credono che la vita sia incompleta se non ci si è bagnati nelle sue acque almeno una volta nella propria esistenza; in particolare, pensano che, bagnandosi nel fiume, soprattutto in alcune occasioni, si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza. Si ritiene che bere un sorso della sua acqua faciliti l’ascesa dell’anima al cielo dopo la morte; per questo motivo, in molte case indù si conserva un flacone d’acqua del Gange affinché, se qualcuno della famiglia sarà in punto di morte, potrà sempre bere quest’acqua sacra.
Il nostro viaggio prosegue verso Rishikesh, città mondiale dello yoga, con una grande concentrazione di ashram (luoghi di meditazione e di ritiro spirituale), resa famosa nel mondo occidentale a cavallo tra gli anni 60 e 70 dai Beatles, che vi si stabilirono per un ritiro di meditazione trascendentale. Qui il Gange scorre impetuoso e offre l’opportunità, ai più avventurosi, di praticare il rafting sulle sue acque. Tra l’altro il contesto, con foreste e cascate, affascinerà tutti gli appassionati della natura, che potranno regalarsi momenti di relax o dedicarsi a un trekking rigenerante.
Il viaggio si conclude a Varanasi, che raggiungeremo con un veloce volo da Delhi. L’antica Benares è la città sacra in cui ogni induista deve recarsi almeno una volta nella vita per immergersi nel fiume sacro da almeno 5 diversi ghats (scalinate che portano al fiume). Ogni mattina, all’alba, gli Indù iniziano a compiere le proprie abluzioni, alle quali è affascinante assistere, anche solo da spettatori.
Secondo l’induismo, l’unico luogo della terra in cui gli dei permettono agli uomini di sfuggire al samsara, cioè all’eterno ciclo di morte e rinascita, è la riva occidentale del Gange a Varanasi; perciò, nel corso dei secoli, milioni di induisti sono venuti a morire qui. E siccome è sempre a Varanasi, nel Gange, che ogni induista desidera vengano sparse le proprie ceneri, le pire per la cremazione ardono 24 ore su 24.
Ogni sera, al tramonto, i bramini danzano tenendo in mano delle sculture di luce, mentre centinaia di persone assistono alle cerimonie da terra e dal fiume e affidano le loro fiammelle alla “madre Ganga”; ogni fiammella rappresenta un desiderio o un sogno e, quanto più lontano la corrente la trascinerà, tanta più prosperità porterà a chi l’ha accesa.
Quello che sorprende sempre noi occidentali è che in questa città, dove la gente viene a morire e i cortei funebri avanzano a passo di marcia scandito da auguri e preghiere, non si respira un atmosfera triste, ma di grande spiritualità e speranza; ed è con queste immagini nel cuore, che rientreremo in Italia, sicuramente arricchiti e rinnovati nell’anima.